La presenza di alberi in città e verde attorno a un edificio può ridurre sensibilmente l’uso dell’aria condizionata.
Quest’ultimo anno ha segnato un record di calore da gli ultimi 150 anni, e il 2024 sembra destinato a superarlo. Questo maggio è stato il più caldo mai registrato dagli inizi delle rilevazioni. La temperatura media globale dell’ultimo anno ha superato di 1,6°C la media storica. L’Europa ha già oltrepassato questo limite, con una temperatura media annuale nel 2023 di 2,3°C superiore ai livelli preindustriali e oltre 70.000 decessi attribuiti al caldo. Siamo in quella che è stata definita come l’era dell’ebollizione globale.
Soluzioni nelle città
Il problema delle isole di calore è particolarmente grave nei centri urbani, dove le temperature possono superare di 2-5°C la media regionale e vivono oltre la metà della popolazione mondiale. Per affrontare questa sfida è nata la figura del chief heat officer, che collabora con i funzionari delle città per mitigare gli effetti del calore. Attualmente, sette chief heat officer, tutte donne, stanno lavorando in varie città del mondo per aumentare il verde urbano, creare parchi, liberare corsi d’acqua sotterranei, creare corridoi di vento tra gli edifici, installare fontane e educare la popolazione su come gestire il caldo estremo.
Le isole di calore sono il risultato dei materiali utilizzati nelle costruzioni urbane: grandi quantità di cemento, acciaio e asfalto, insieme a numerose automobili e condizionatori che rilasciano calore. Sotto il sole, l’asfalto può raggiungere i 75°C e il cemento i 65°C, mentre l’erba non supera i 42°C. La soluzione più efficace per raffreddare le città è quindi aumentare la vegetazione. Piantare alberi attorno agli edifici può ridurre il consumo di aria condizionata fino al 50%. Gli alberi più alti sono particolarmente efficaci nel mitigare le isole di calore, fornendo ombra e raffrescamento attraverso l’evapotraspirazione.